Come leggere le etichette del supermercato
ottobre 13, 2016 No CommentsUn argomento estremamente interessante e allo stesso tempo complesso è quello della lettura delle etichette alimentari. Per una descrizione accurata di ogni alimento ci vorrebbero intere pagine, ma in questo articolo tratterò l’argomento in modo generico per darvi un’idea di come scegliere, o meglio, come “leggere” quello che mangiamo.
Introduzione
Gli scaffali dei supermercati sono carichi di prodotti molto simili tra loro e la loro organizzazione è strategica. Le case produttrici pagano per avere una certa visibilità: ci sono delle postazioni, come ad esempio quelle all’altezza dello sguardo, che attirano l’attenzione più di altre implicando, quindi, una possibilità maggiore d’acquisto. Agli espedienti del marketing si aggiungano ritmi di vita sempre più frenetici giungendo alla conclusione che spesso, per risparmiare un po’ di tempo (e denaro), “caschiamo” sulle leggi del mercato e compriamo proprio quei prodotti, senza leggere cosa stiamo ingerendo.
Quindi, che cosa guardare?
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Una CONFEZIONE RICCA DI INFORMAZIONI è sinonimo di trasparenza della casa produttrice. Più informazioni troviamo oltre a quelle obbligatorie meglio è. (Descrizione del metodo di preparazione? Sì, grazie!).
Quali sono le informazioni obbligatorie?
- La denominazione di vendita, ovvero il nome del prodotto;
- l’elenco degli ingredienti;
- la quantità netta del prodotto in peso o volume;
- il termine minimo di conservazione o la data di scadenza;
- le modalità di conservazione e d’impiego, quando siano necessari particolari accorgimenti;
- il nome e la sede del produttore, o del confezionatore, o di un venditore stabilito in UE;
- lo stabilimento di produzione o confezionamento;
- il codice relativo al lotto o altra dicitura atta a identificare il prodotto;
- titolo alcolimetrico degli alcolici.
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L’ELENCO DEGLI INGREDIENTI è obbligatorio per legge e può aiutarci a capire cosa è stato aggiunto (vedi *additivi alimentari) o meno per eventuali intolleranze, allergie alimentari o per farci un’idea sulla qualità del prodotto. Sono disposti in ordine decrescente di quantità: il primo ingrediente sarà più abbondante del secondo, il secondo più abbondante del terzo e così via. Confrontando l’ordine degli ingredienti di due etichette nutrizionali è quindi facile intuire quale sia di qualità maggiore. In linea generale meno ingredienti sono presenti, meno il prodotto è trattato, meglio è.
*Additivi alimentari:
• Antiossidanti: prolungano la durata degli alimenti impedendo ai grassi, agli oli e ad alcune vitamine di combinarsi con l’ossigeno nell’aria. L’ossidazione rende gli alimenti rancidi e fa loro perdere colore.
• Coloranti: sostituiscono il colore naturale che scompare durante la lavorazione o la conservazione del prodotto, o danno ai prodotti un colore appropriato.
• Emulsionanti, stabilizzanti, addensanti e gelificanti. Gli emulsionanti favoriscono la miscela di ingredienti, come l’olio e l’acqua, che altrimenti si separerebbero. Gli stabilizzanti impediscono agli ingredienti miscelati di separarsi nuovamente. Gli addensanti danno consistenza agli alimenti. I gelificanti danno una consistenza gelatinosa ai prodotti, come per esempio alla marmellata.
• Esaltatori di sapidità: esaltano il sapore di alimenti salati e dolci senza aggiungere un loro sapore specifico.
• Conservanti: impediscono la deteriorazione degli alimenti.
• Dolcificanti: sostituiscono lo zucchero.
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La TABELLA NUTRIZIONALE per capire sia l’apporto calorico sia la quantità di carboidrati per valutare il rapporto tra semplici e complessi e grassi.
Generalmente è importante che un alimento non sia ricco di carboidrati e di grassi e che la quantità di grassi saturi e di zuccheri semplici non sia elevata. In poche parole non è importante focalizzarsi solo sulle calorie, quanto sugli altri valori!
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Ultimo ma non meno importante: un ambiente pulito fornisce cibo pulito quindi, a parità di prezzo e qualità, meglio preferire ALIMENTI CONFEZIONATI CON MATERIALE RICICLATO O RICICLABILE.